Cos’è una start up: ecco tutto quello che devi sapere

Stai cercando informazioni su cos’è una start up?

Magari perché vorresti aprirne una, oppure perché ti hanno contattato per un colloquio di lavoro.

Qualsiasi sia il motivo, non preoccuparti. Perché ti trovi nel posto giusto.

In questo articolo, infatti, ti racconteremo per filo e per segno cosa significa start up e come costituirne una.

Chiarendoti anche quali sono le caratteristiche necessarie per essere considerata una startup innovativa.

Sei pronto ad intraprendere con noi questo viaggio nel mondo degli startupper?

Allora rompiamo gli indugi e salpiamo subito.

Cosa sono le startup: significato e requisiti

Come abbiamo già accennato, in questo articolo ti parleremo di start-up a 360 gradi. Dalla definizione “storica” a quella relativa ai progetti più innovativi. Fornendoti esempi di start up davvero interessanti. Senza dimentica quali sono gli studi utili ad avere successo in questo ambito. Ovvero quelli che ti permettono di analizzare e comprendere il mercato. E, di conseguenza, come creare una start up di successo. Buona lettura.

Start up: significato e aspetti principali

Basta cercare la definizione di start up su Wikipedia per scoprire che con questo termine si usa identificare un’impresa di nuova costituzione presentabile in due tipologie:

  1. Sotto forma di organizzazione temporanea;
  2. Come società di capitali in cerca di un model business scalabile e ripetibile.

startup innovativaIn altre parole stiamo parlando di un’impresa ancora giovane e con poco capitale. Ma la peculiarità che la contraddistingue è quella di essere orientata allo sviluppo di progetti innovativi.

Essa, cosa molto interessante, gode di agevolazioni burocratiche e allegerimenti fiscali considerevoli. Proprio per l’importanza strategica che può rivestire.

Ma basta questo a farti comprendere appieno cos’è una start up? Probabilmente non ancora. Allora andiamo avanti con informazioni più precise e dettagliate.

A questo punto potrebbe esserti utile sapere che queste imprese vengono spesso gestite attraverso un approccio chiamato Lean Startup.

Si tratta di un processo che segue uno schema di ideazione, verifica e modifica continui. Il suo scopo è quello di ottimizzare profittabilità, tempi e costi. Indirizzando un percorso di business sostenibile e abbattendo le possibilità di fallimento del progetto.

Ciò non significa che questo sia l’unico o il migliore metodo da seguire, ma certamente è uno dei più utilizzati.

Startup innovative: requisiti formali

Lo status delle startup innovative è regolamentato attraverso gli articoli 25 e 32 del  D.l. n. 179 del 2012. Noto anche come decreto legge crescita 2.0. Ed è proprio qui che possimo trovare la risposta definitiva alla nostra domanda di partenza. Ovvero: cos’è una start up?

Questi articoli ci dicono, innanzitutto, che un’impresa può definirsi start-up innovativa solamente se si tratta di società:

  1. di capitali;
  2. per azioni;
  3. a responsabilità limitata;
  4. in accomandita per azioni;
  5. cooperativa.

Le cui azioni non siano quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.

Inoltre, alla startup è richiesta l’iscrizione ad una sezione speciale del Registro delle imprese.

Tutte informazioni che già ci aiuta a capire meglio le start up innovative cosa sono. Ma siamo ancora nel campo dei pre-requisiti.

Passando alle prerogative vere e proprie, il decreto crescita 2.0 riconosce a tutti gli effetti come startup, l’impresa che possiede i seguenti requisiti:

  • è costituita da non più di sessanta mesi;
  • è residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
  • a partire dal secondo anno di attività della start-up innovativa, il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’ esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro;
  • non distribuisce, e non ha distribuito, utili;
  • ha, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.

Start up: requisiti sostanziali, incubatori e accelleratori

Ma non è ancora tutto.

Infatti, per capire cos’è una start up innovativa abbiamo ancora qualche passo da fare.

Per essere definita e trattata come tale, essa ha l’obbligo di possiede almeno uno di questi ulteriori requisiti:

  1. Le spese in ricerca e sviluppo devono essere uguali o superiori al 15% del maggior valore fra costo della produzione e valore della produzione;
  2. Impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in misura uguale o superiore ad un terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di un titolo di dottorato di ricerca o in corso di svolgimento. Oppure in possesso di laurea, che abbia svolto da almeno tre anni attività di ricerca certificata, o laurea magistrale;
  3. Sia titolare o depositaria di una privativa industriale.

Inoltre, se hai un minimo di conoscenza del settore o lo stai studiando, avrai certamente sentito parlare di incubatori e accelleratori startup.

Il primo è il luogo fisico in cui le startup vengono ospitate. Mentre l’accelleratore è un programma di sviluppo che mira a rendere le imprese start up autonome.

Come avviare una startup: 5 domande da cui partire

Prima di dare vita ad un’impresa simile ti suggeriamo di prendere in considerazione alcuni fattori.

Iniziando ponendoti le seguenti domande:

  1. Il tuo modello di startup bunisess è abbastanza innovativo da poter avere successo?;
  2. È il momento giusto per lanciare la tua idea? Il tempo è fondamentale. Anche le intuizioni più geniali possono fallire se nate troppo prematuramente o in ritardo;
  3. Qual è il tuo target di riferimento? Abbilo chiaro e studialo fin dall’inizio;
  4. Hai accanto a te un buon team? Fatto di persone cin grado di risolvere i problemi, che sanno cos’è una start up e che sono pronte a calarsi nella parte?
  5. Come pensi di finanziarti?

Su quest’ultimo punto potresti avere diverse soluzioni. Te ne suggeriamo qualcuna:

  1. Autofinanziamento;
  2. Attraverso amici o familiari pronti a fare da sostenitori;
  3. Business angels, ovvero manager o imprenditori a cui piace dare un contributo ad un progetto reputato strategico o interessante;
  4. Venture Capitalist, figure pronte a sostenerti in cambio, magari, di ritorni elevati o quote societarie;
  5. Campagne di Crowdfunding;
  6. Finanziamenti pubblici, bandi, premi e concorsi;
  7. Incubatori e Accelleratori.

E poi non devono mancare le fonti di ispirazione.

A tal proposito, vuoi conoscere i nomi di alcuni colossi imprenditoriali, nate come startup?

Gli esempi classici e di successo sono ad esempio WhatsApp, AirBnB, BlaBlaCar, Spotify o Zalando.

Cosa studiare per diventare un grande startupper

startup innovative requisitiDiventare uno startupper è una cosa seria. Non basta sapere cos’è una start up.

Serve una visione strategica. Un approccio illuminato e concreto, che può scaturire solo dallo studio del settore e del mercato.

Per questo Unicusano ha pensato di istituire il master in Start-up d’impresa. Un corso dall’alta qualità formativa e dalla flessibilità unica. Grazie al profilo di assoluto valore che contraddistingue i docenti e gli esperti del settore che tengono il corso e all’erogazione dello stesso attraverso il sistema dell’e-learning.

Perché utilizzare sistemi così innovati è già fonte di ispirazione per chi vuole cimentarsi in questo settore.

Avere la possibilità di seguire il master online significa poter vedere le lezioni quando vuoi e da dove vuoi. In modo da poter ottimizzare il tuo tempo (altra caratteristica fondamentale per far vivere una startup) e lasciarti la possibilità di continuare a lavorare e studiare contemporaneamente.


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