Decreto Minniti: le novità sulla sicurezza urbana
Approvato dalla Camera il 12 aprile 2017, il decreto Minniti-Orlando regola i flussi immigratori stabilendo precise norme in materia di sicurezza pubblica e immigrazione.
Il decreto, che porta il nome dell’allora ministro dell’interno Marco Minniti e del ministro della giustizia Andrea Orlando, prevede severe misure per il contrasto dell’immigrazione clandestina e per il rafforzamento dei procedimenti in materia di protezione internazionale.
I due provvedimenti non hanno mancato di suscitare aspre critiche, specie da parte della sinistra e delle molte associazioni e ONLUS attive nel settore umanitario, che accusano le disposizioni di incostituzionalità e violazione dei diritti dell’uomo.
Cosa prevede il decreto sicurezza
A finire nell’occhio del ciclone è stato soprattutto il cosiddetto “DASPO urbano” introdotto dal decreto sicurezza. Questa misura si rifà al DASPO adottato in Italia a partire dal 1989 per contrastare la violenza negli stadi ma, a partire dal decreto Minniti, la sua applicazione verrà estesa ad altri campi.
Questa legge stabilisce conferisce al sindaco la possibilità di multare e vietare l’accesso ad alcune aree della città a chiunque «ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione» di infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie e aeroporto). C’è inoltre la possibilità di arresto in “flagranza differita” in caso di reati commessi durante manifestazioni pubbliche riprese da telecamere.
Il decreto sicurezza Minniti-Orlando prevede anche un “mini-DASPO” per gli spacciatori, che delimita l’accesso ai locali pubblici a persone condannate per spaccio dentro o vicino quei locali. Allo stesso modo, il decreto sicurezza può essere applicato anche sui parcheggiatori abusivi, con multe dai 1.000 ai 3.500 euro, che possono raddoppiare nel caso di coinvolgimento di minori.
Sarà il decreto sicurezza approvato nel settembre 2018, fortemente promosso da Salvini, ad estenderne ulteriormente l’applicazione del DASPO urbano ai «presidi sanitari, alle zone di particolare interesse turistico, alle aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli». La misura riguarda anche le persone indiziate per reati di terrorismo.
L’obiettivo di queste norme è quello di riqualificare e recuperare aree e siti più degradati, promuovendo la legalità e prevenendo atti criminali in particolare di tipo predatorio.
Cosa prevede il decreto migranti
La gestione dell’immigrazione è stato un altro punto cardine del decreto Minniti-Orlando, che sancisce la creazione di circa 20 nuovi centri per l’espulsione degli stranieri irregolari (i Centri permanenti per il rimpatrio, CPR). Ne consegue una triplicazione della capienza (1.600 posti letto), forte di un finanziamento europeo di 19 milioni di euro l’anno. Lo scopo è quello di accelerare numero e frequenza dei rimpatri.
Il contrasto all’immigrazione illegale viene attuato anche a livello digitale, attraverso un Sistema Informativo Automatizzato (Sia) monitorato dal dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero, ed interconnesso con altri sistemi informatici tra i quali il Sistema informativo Schengen.
Il decreto stabilisce anche una serie di procedure per accelerare i tempi di esame delle richieste di asilo politico ma prevede anche il rito abbreviato nei giudizi sui provvedimenti di espulsione di cittadini stranieri per motivi di ordine pubblico e sicurezza dello Stato e per motivi di prevenzione del terrorismo.
Viene cancellato il cosiddetto “terzo grado”, cioè la possibilità per i richiedenti asilo di rivolgersi alla Corte d’Appello se la loro richiesta viene respinta prima dalla Commissione territoriale e poi dal giudice ordinario.
Il testo del decreto ha poi subito ulteriori modifiche con Salvini. Oltre all’estensione del DASPO urbano, il decreto sicurezza approvato nel settembre 2018 stabilisce:
- Riforma della cittadinanza. È una norma che prevede regole ancora più stringenti per chi vuole ottenere la cittadinanza italiana. La domanda, in questo caso, può essere rifiutata anche se è stata presentata da chi ha sposato un cittadino o una cittadina italiana, cosa che non poteva avvenire in precedenza. Il decreto prevede anche la revoca, oltre alla negazione, della cittadinanza per chi viene condannato in via definitiva per reati legati al terrorismo.
- Revoca della richiesta di asilo. Si applica su un elenco di reati ancora più lungo, tra cui violenza sessuale, lesioni aggravate e oltraggio a pubblico ufficiale.
- Abolizione della protezione umanitaria. Questa forma di protezione sarà sostituita da un permesso di soggiorno della durata di un anno della durata di due anni, che però può essere perso qualora la persona faccia ritorno al paese d’origine.
- Raddoppio del trattenimento. Nei Centri per il rimpatrio (i vecchi CIE) gli stranieri in attesa di espulsione potranno essere trattenuti fino a 60 giorni, prorogabili per altri 30. Vengono inoltre stanziati più fondi per i rimpatri.
Ne consegue che le figure professionali che operano nell’ambito della sicurezza siano sempre più richieste. Il Master I Livello in Security e Safety in materia di sicurezza urbana approfondisce proprio la normativa introdotta dal Decreto Minniti e dalla Circolare del Ministero dell’Interno del 18 luglio 2018.