Gestione impianti sportivi: normative e linee guida

Sei alla ricerca di informazioni sulla gestione impianti sportivi?

Allora stai leggendo l’articolo giusto. In questa guida, infatti, cercheremo di mettere ordine e fare chiarezza tra come fare una relazione tecnica, concessione di servizi, legislazione degli adempimenti, codice CPV, sviluppo del territorio attraverso eventi o gestione centro sportivo, campi, palestre, aree fitness, piscine aperte al pubblico o private e messa in sicurezza di esse.

Vuoi saperne di più? Allora non perdiamo tempo ed entriamo subito nel merito.

Affidamento gestione impianti pubblici e privati: cosa devi sapere

Naturalmente un conto è la gestione impianti sportivi privati e un altro di quelli pubblici. Nei prossimi paragrafi andremo a capire perché e a conoscere quali sono le normative di riferimento e le linee guida che disciplinano questa materia. Buona lettura.

Forme di gestione

Generalmente la gestione impianti sportivi, può essere di tre tipi:

  1. Pubblica. Attraverso l’impiego di risorse finanziarie e con personale pubblico. In maniera diretta o con un Consorzio pubblico, con aziende municipalizzate o società giuridica a partecipazione pubblica;
  2. Privata. In maniera diretta;
  3. Convenzionata. Con l’associazionismo di base.

Per quanto riguarda gli appalti pubblici, un primo riferimento normativo è certamente quello del codice europeo CPV appalti. Ovvero il Vocabolario comune per gli appalti pubblici, al quale si ispirano gli appalti pubblici nell’Unione Europea al fine di garantire la trasparenza e l’efficienza degli appalti stessi.

Nella guida CPV della Commissione Europea si legge:

«Il CPV mira a standardizzare, mediante un unico sistema di classificazione per gli appalti pubblici, i termini utilizzati da amministrazioni aggiudicatrici ed enti aggiudicatori per descrivere l’oggetto dei contratti, offrendo così uno strumento adeguato ai potenziali utenti (le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori, i candidati o gli offerenti nell’ambito di una procedura di aggiudicazione dei contratti)».

Inoltre, si evince dal documento, l’utilizzo di codici standard favorisce l’attuazione delle norme sulla pubblicità e l’accesso all’informazione:

  1. Stimolando la trasparenza negli appalti pubblici;
  2. Favorendo l’individuazione delle opportunità economiche pubblicate nel supplemento alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea;
  3. Consentendo di realizzare un sistema di informazione per gli appalti pubblici e di ridurre quindi il rischio di errori nel corso della traduzione dei bandi, dal momento che il CPV viene tradotto nelle 22 lingue ufficiali delle Comunità europee;
  4. Semplificando la redazione dei bandi, e in particolare la descrizione dell’oggetto dei contratti, per le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori;
  5. Semplificando l’elaborazione di statistiche sugli appalti pubblici, dal momento che il CPV è compatibile con i meccanismi di controllo delle attività economiche utilizzati in tutto il mondo (in particolare quelli impiegati dalle Nazioni Unite).

Parere Anac impianti sportivi

Anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) si è più volte espressa sul tema della gestione impianti sportivi di proprietà comunale, ribadendo che essi, essendo destinati al soddisfacimento dell’interesse della collettività allo svolgimento delle attività sportive, appartengono al patrimonio indisponibile dell’ente.

Pertanto, come abbiamo già accennato in precedenza, la gestione di tali impianti può essere effettuata all’amministrazione competente in forma diretta oppure indiretta. L’affidamento a terzi soggetti, però, deve avvenire mediante procedura selettiva.

Inoltre, a seguito del d.lgs. 50/2016, viene fatta una distinzione tra impianti con rilevanza economica (la cui gestione è remunerativa) ed impianti privi di rilevanza economica. L’affidamento della gestione di impianti sportivi con rilevanza economica, qualificabile quale “concessione di servizi”, è regolata dall’articolo 164 e seguenti dello stesso disegno di legge, con applicazione delle parti I e II. Mentre la gestione degli impianti sportivi privi di rilevanza economica, è da ricondursi agli appalti di servizi, da aggiudicare attraverso le specifiche previsioni dettate dal Codice per gli appalti di servizi sociali di cui al Titolo VI, sez. IV.

Studi sulla gestione e organizzazione di attività sportive

Se vuoi diventare un esperto di gestione impianti sportivi, devi sapere che esistono dei corsi in grado di darti tutte le competenze necessarie per perseguire questo tuo obiettivo.

In questo settore, Unicsano rappresenta un’eccellenza, erogando, tra gli altri, il Master I Livello in Gestione e organizzazione di attività sportive. Tra le varie materie di studio di questo corso troverai, infatti: aspetti gestionali e organizzazione nello sport, bilancio sportivo, people management, controllo di gestione e pianificazione economica applicate alle organizzazioni sportive, organizzazione di eventi e manifestazioni sportive, comunicazione, gestione impiantistica sportiva e legislazione degli adempimenti.

Si tratta di un corso di una flessibilità unica, adatta ad ogni tipo di esigenza. Grazie all’erogazione attraverso il sistema e-learning, infatti, potrai seguire o rivedere le lezioni direttamente online da dove vuoi e quando vuoi, senza alcun limite al numero di visualizzazioni. Inoltre troverai tutto il materiale didattico necessario già caricato sulla tua piattaforma personale. Mentre l’alto profilo dei docenti e degli esperti che curano la didattica garantiscono l’alta qualità dell’offerta formativa. Agli iscritti che avranno superato le eventuali prove di verifica intermedie e la prova finale verrà rilasciato il Diploma di Master di I livello in Gestione e organizzazione di attività sportive.

E con questo si conclude la nostra guida su gestione impianti sportive, studi e normative di riferimento.


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